Quando l’ultima frase vera sarà scritta da mani tremanti, e l’IA leggerà se stessa all’infinito, sapremo chi ha vinto davvero.
Il 24 giugno 2025 il giudice William Alsup ha tracciato una linea sottile tra legalità e abisso: addestrare un’IA su testi protetti da copyright è legittimo, ma solo se quei libri sono stati ottenuti in modo legale e usati in modo trasformativo. Non si copia, si apprende. Ma non tutto.
Anthropic, l’azienda dietro Claude, sarà comunque processata per l’uso di oltre 7 milioni di testi piratati, scaricati da Library Genesis e altri archivi illegali (Washington Post).
Per essere in regola oggi servono: Origine legale dei testi; Uso trasformativo, non replicante; Nessun danno al mercato dell’autore; Tracciabilità dei dati.
Ma domani?
Nel 2150 le IA scriveranno romanzi su romanzi leggendo se stesse, in un’eco infinita. Nessuna fatica, nessuna verità, solo parole ben formattate.
E poi… ci sarà un vecchio. Con la mano che trema. Scriverà qualcosa su carta ruvida.
Sarà sbagliata. Ma sarà sua.
E sarà più vera di tutto quello che l’algoritmo ha letto.
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